Tumore della prostata
La prostata è una ghiandola appartenente al sistema riproduttivo maschile situata sotto la vescica e davanti al retto, la cui funzione è quella di produrre e immagazzinare il liquido seminale durante l’eiaculazione. Essa normalmente ha dimensioni molto piccole, infatti si dice che abbia forma simile ad una noce. Con l’insorgere di patologie quali il tumore della prostata e spesso anche con l’aumentare dell’età si assiste ad un aumento delle sue dimensioni, causate da una iperproliferazione delle cellule che costituiscono tale ghiandola.
Incidenza del tumore della prostata
Il tumore della prostata è tra le neoplasie maschili più diffuse in Italia con una percentuale circa del 18%, anche se in generale la mortalità in questa neoplasia è bassa (circa il 15%).
Prevenzione
La prevenzione è importante per ridurre il rischio di sviluppare il tumore. Si consiglia sicuramente di modificare lo stile di vita, mantenendo il proprio peso nei limiti, evitando il consumo di bevande alcoliche, seguendo un’alimentazione ricca di frutta e verdura e smettendo di fumare. La prevenzione può essere effettuata anche mediante programmi di screening (dosaggio PSA totale) o sottoponendosi periodicamente ad una visita urologica.
Diagnosi
Per la diagnosi del tumore della prostata si ricorre al Test del PSA, che consiste nel dosaggio di questo enzima a livello ematico. Tale test però ha delle limitazioni in quanto non sempre un elevato dosaggio di PSA è indice dell’insorgenza della neoplasia. Spesso infatti ci si può trovare di fronte ad una ipertrofia prostatica benigna (IPB) o semplicemente ad un’infezione. L’esplorazione rettale invece è un’altra procedura per controllare eventuali alterazioni a livello della prostata: dimensioni, eventuali noduli o zone più dure. Se c’è un sospetto di neoplasia si procede con una biopsia prostatica, che consiste nel prelievo di almeno 12 frustoli provenienti da diverse aree della ghiandola prostatica. La Risonanza Magnetica Multiparametrica della Prostata permette di eseguire una biopsia mirata in quanto consente di mappare la prostata in maniera più accurata.
Cura del tumore della prostata
Per il tumore della prostata ci sono diversi trattamenti a seconda delle condizioni del paziente, dell’età e in base allo stadio della malattia. Per i pazienti molto anziani e/o con comorbidità gravi si consiglia spesso la sorveglianza attiva, così come anche per le neoplasie a basso rischio, che prevede il monitoraggio della malattia attraverso il dosaggio del PSA e visite oncologiche/urologiche periodiche. Se la neoplasia è localizzata si interviene chirurgicamente con l’intervento di prostatectomia radicale, che consiste nell’asportazione completa della ghiandola prostatica. Le tecniche di chirurgia per l’asportazione della prostata sono diverse: si può procedere con accesso retro pubico o con l’ausilio del robot. Per i tumori a basso/intermedio rischio si può procedere anche con la radioterapia, la cui efficacia è pari a quella della prostatectomia.
I pazienti con un gran numero di metastasi a distanza sono spesso candidati a chemioterapia a base di Docetaxel. Anche la terapia ormonale può avere un ruolo nei casi di tumori metastatici, la quale va a bloccare la produzione di testosterone responsabile della crescita della neoplasia. La terapia ormonale non viene facilmente accettata dai pazienti in quanto può provocare impotenza, calo del desiderio, aumento di peso e stanchezza. Alcuni tumori prostatici possono diventare resistenti al trattamento ormonale, in questo caso si parla di tumore alla prostata resistente alla castrazione, per il quale sono in fase di studio nuovi trattamenti. Per il cancro alla prostata metastatico e resistente alla castrazione e con multiple metastasi ossee si può considerare la terapia radiometabolica. Nei pazienti con mutazioni nei geni BRCA1 - BRCA2 si possono considerare gli inibitori di PARP come trattamento a bersaglio molecolare. Tuttavia, ad oggi, non è ancora stata dimostrata l’efficacia dell’immunoterapia nei tumori alla prostata.