Tumore alla vescica

La vescica è un organo di forma sferica deputato alla raccolta dell’urina e all’espulsione della stessa verso l’esterno. L’eliminazione dell’urina avviene attraverso una prima fase di riempimento della vescica, seguita da una fase di rilassamento e infine una fase di svuotamento provocata dalla contrazione della muscolatura vescicale. La vescica si trova nella cavità pelvica, nelle donne posizionata davanti ad utero e vagina, negli uomini davanti al retto. Quando le cellule che rivestono la parete interna della vescica perdono la loro capacità di regolare i meccanismi di crescita e proliferazione cellulare danno origine al tumore della vescica. Sono tre i tipi di tumore alla vescica più comunemente descritti: il carcinoma a cellule di transizione (il più diffuso), il carcinoma squamoso e l’adenocarcinoma. Il sintomo più comune del tumore alla vescica è sicuramente la presenza di ematuria, ossia di sangue nelle urine, che possono essere sia rosse (macroematuria) che rosate (microematuria), ma possono anche essere presenti infezioni recidivate con minzioni frequenti e dolorose.

Incidenza del tumore alla vescica

Il tumore alla vescica rappresenta circa il 4% di tutti i tumori ed è al quarto posto tra le neoplasie più frequenti nell’uomo, mentre è meno diffuso tra le donne. Inoltre è la forma tumorale più comune tra tutte le neoplasie che colpiscono l’apparato urinario.

Prevenzione

Come metodo di prevenzione si può intervenire sicuramente andando a modificare i fattori di rischio legati allo stile di vita: dunque eliminare o ridurre il più possibile l’esposizione ad agenti tossici professionali (come inalazioni di fumi e vapori di vernici o resine e polveri ad uso edile), evitare una dieta squilibrata costituita da uso smodato di alcol e povera di fibre di natura vegetale, ed abbandonare l’abitudine tabagica, infatti il fumo di sigaretta resta ancora tra le prime cause di incidenza del tumore alla vescica (come nel tumore al polmone, rene, ecc.).

Diagnosi

Ci sono diversi esami diagnostici per la diagnosi del tumore della vescica. Il più comune e di semplice fattibilità è l’ecografia dell’apparato urinario che può essere eseguita come screening o in presenza di sintomi sospetti. Si può richiedere anche l’esame citologico delle urine che consiste nella ricerca di cellule tumorali nelle urine, meglio se effettuato su tre campioni. Un esame più accurato e sicuramente più complesso è la cistoscopia, che permette di visualizzare le pareti interne della vescica attraverso l’utilizzo di un cistoscopio e viene impiegata sia per la diagnosi di lesioni o polipi sospetti che per monitorare un’eventuale recidiva locale di malattia. La ricerca di eventuali metastasi invece viene effettuata mediante Scintigrafia Ossea, TAC o PET FDG.

Cura

Confermata istologicamente la neoplasia vescicale il primo step terapeutico è la TURV (resezione transuretrale), preferita sicuramente in caso di lesioni o polipi di piccole dimensioni. Nel caso di lesioni di grandi dimensioni è preferibile ricorrere all’asportazione della vescica in parte o in toto (cistectomia parziale o radicale). In genere l’asportazione totale della vescica negli uomini è accompagnata dalla rimozione di prostata e vescicole seminali, mentre nelle donne insieme ad utero ed ovaie e si procederà con la ricostruzione delle vie urinarie. In caso di tumore di grandi dimensioni o in caso di paziente inoperabile è possibile un approccio radioterapico o chemioterapico ad intento neoadiuvante (con lo scopo di ridurre le dimensioni della neoplasia e renderla così operabile). In seguito alla TURV in casi selezionati è consigliabile sottoporsi ad instillazioni endovescicali di BCG, che consiste nella somministrazione del farmaco (il bacillo di Calmette-Guerin) direttamente all’interno della vescica tramite il posizionamento di un catetere. In pazienti con malattia avanzata (metastatica) è possibile effettuare la chemioterapia, il cui trattamento di prima scelta è sicuramente il cisplatino/carboplatino, un agente alchilante la cui funzione è quella di inibire la sintesi del DNA. Altri chemioterapici che possono essere utilizzati sono la gemcitabina, la vinflunina, il taxolo ecc. In alcuni casi si può ricorrere anche all’immunoterapia, che può essere un’opzione molto valida ed efficace per i pazienti con cancro alla vescica avanzato o metastatico: si tratta dell’uso di farmaci che aiutano il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Tra gli immunoterapici più utilizzati ci sono il Pembrolizumab, Nivolumab o Avelumab.

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